Grado:
Non me ne vogliano i "mercuristi", ma non c'è partita, Yamaha for ever!
Da dilettante appassionato di meccanica faccio qualche considerazione del tutto personale.
Ho letto con molto interesse le caratteristiche di entrambi i motori (450 Mercury e 425 Yamaha) e non mi sorprende che tu abbia trovato più “attraente” lo Yamaha. Il maggior peso di quest’ultimo è probabilmente meno influente su un cabinato come Grado 12 che non è, per il tipo di costruzione e gli arredi di cui è dotato, precisamente una piuma. Non mi è sfuggita anche la pubblicità data da Yamaha ai valori di coppia massima (che finora è sempre stato un segreto ben custodito) a basso numero di giri che hanno richiesto la progettazione di apposite eliche di grande diametro, il che già definisce in qualche modo il target commerciale cui si rivolge.
Ovviamente riuscire a spremere tanti cavalli da motori nei quali la temperatura di raffreddamento è molto lontana (verso il basso: 65° vs 105°) rispetto a quella di un motore con circuito sigillato richiede la ricerca di soluzioni molto avanzate per innalzarne il rendimento termodinamico.
Mercury e Yamaha si sono mosse in direzioni diverse. La prima ha sviluppato tecniche metallurgiche avanzate che consentono di ridurre a valori senza precedenti i pesi delle unità termiche pur in grado di gestire, senza incidere sull’affidabilità, le elevate pressioni derivanti dalla sovralimentazione tramite compressore volumetrico.
La seconda ha scelto di incrementare la cilindrata (5,55 lt vs 4,6 lt) quindi inevitabilmente le masse e i pesi ma, non essendo sufficiente, ha fatto ricorso all’iniezione diretta di benzina nei cilindri. Rimane comunque un motore il cui riempimento (di aria) nei cilindri avviene alla pressione atmosferica (anche se con rapporto di compressione record). Ciò significa che il rendimento viene incrementato lavorando sull’ottimizzazione della combustione ottenuta attraverso pressioni di iniezione del carburante elevatissime (200 atm.) e il suo controllo elettronico attraverso appositi sensori.
La mia personale opinione è che (dato che i prezzi sono analoghi) esiste ancora un gap sensibile in termini non solo di potenza massima ma soprattutto di rapporto potenza/peso.
L’aspetto però imho cruciale è che nutro anche dei dubbi (spero di essere smentito dai fatti) sulla affidabilità dei propulsori marini ad iniezione diretta di benzina. L’ottimizzazione della combustione legata a tolleranze ristrette negli accoppiamenti e nei tempi controllati elettronicamente, le elevatissime pressioni in gioco (ottenute attraverso ben 5 compressori elettrici e meccanici), l’ambiente severo (le camere di combustione ) in cui lavorano gli iniettori, l’influenza derivante dalla qualità non eccelsa delle benzine dai rifornimenti nei porti autorizzano qualche dubbio.
I precedenti non mancano, Evinrude ha avuto per molto tempo un tallone d’achille proprio negli iniettori (anche questi diretti in camera di combustione) sebbene a pressioni inferiori, Mercury negli Optimax aveva sì l’iniezione diretta ma con una miscela aria/benzina che evidentemente creava meno problemi vista la loro proverbiale affidabilità. Persino Yamaha ha qualche scheletro nell’armadio, i suoi (per altri versi eccellenti) HPDI furono abbandonati proprio per problemi di affidabilità, aspetto che, in mare, mi sembra fondamentale.
E Mercury? Direi che ha fatto la scelta più conservativa visto che prima ha realizzato degli eccellenti (per rapporto peso/potenza) 8V aspirati da 300 hp e poi li ha sovralimentati a dovere, forte della pluriennale esperienza con i Verado 6L. La sovralimentazione con volumetrico è la stessa adottata non su coupè sportive ma su berline di lusso come le Mercedes che fanno anche dell’affidabilità il loro blasone.
Novurania360+Envirude25/Yamaha25-NovamarineRH400+Mercury25-Stilnautica480+Suzuki 40 4T- Marshall M90 RT+Suzuki70 4T/YAMAHA 40/60
Flyer 646+Mercury Optimax 150/Mercury 150 EFI
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Di fronte al mare cogliamo la nostra vera dimensione