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Power Lift e allungamento piede Mercury 150 Efi 4T da L ad XL

Parliamo di eliche e motori fuoribordo. Tuning e manutenzione meccanica del fuoribordo
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Blackfin
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Power Lift e allungamento piede Mercury 150 Efi 4T da L ad XL

Messaggio da Blackfin »

Prima del montaggio del power lift (Bobs Machine con spessore di 8”= 20 cm. circa), a causa della lunghezza insufficiente del piede la piastra anticavitazione, collocando il motore in posizione appoggiata al bordo superiore dello specchio di poppa (quindi la più bassa possibile), si trovava ad un’altezza di 18 mm. dal calcagnolo di poppa come da riferimento tracciato a penna:
Altezza montaggio 18 mm prima del PL.jpg
in seguito all’adozione del power lift (PL) l’escursione dello stesso, pur essendo di 190 mm totali, nella posizione più bassa collocava l’allineamento della piastra anticavitazione in posizione trim neutra (orizzontale) ad un’altezza minima di +11 mm rispetto al calcagnolo di poppa. Quindi dal punto di vista “esclusivamente geometrico” l’adozione del PL mi ha consentito di abbassare l’asse elica (e la piastra anticavitazione) di soli 7 mm. senza quasi peraltro poter sfruttare (dal punto di vista di assetto e presa in acqua dell’elica) la corsa totale del PL ( 190 mm.).
L’esperienza fatta nell’estate 2021 mi ha peraltro consentito di comprendere un altro fattore che spinge i possessori di “bass boat” a montare il PL per esaltare il vantaggio di montare motori molto potenti (e pesanti) rispetto a quello che consentirebbero i valori molto bassi di peso e lunghezza f.t. che caratterizzano questo tipo di imbarcazioni: l’aumentato valore di set back di cui abbiamo già parlato. L’allontanamento del punto di applicazione della spinta propulsiva dallo specchio di poppa (l’elica) e della superficie di controllo dell’assetto attraverso il trim (piastra anticavitazione) crea un braccio di leva rispetto al fulcro (calcagnolo di poppa) molto più elevato del normale.
Questo comporta un ulteriore vantaggio per una bass boat: la possibilità di mitigare il maggior peso di questi propulsori compensando lo sbilanciamento conseguente con la possibilità di “spingere in basso” la prua in velocità. L’innalzamento conseguente della poppa non provoca problemi di presa dell’elica (soprattutto in acque interne, prive di onde importanti) proprio a causa del set back che consente di mantenere immersa l’elica nell’onda di scia, più alta mano a mano che ci si allontana dallo specchio di poppa.
Questi vantaggi per scafi piccoli e leggeri si traducono, come constatato nelle prove 2021, in svantaggi per un battello come Era Ora di lunghezza e dislocamento molto maggiori e caratterizzati da un assetto già neutro alla fonda (conseguente allo spostamento verso prua di batterie e serbatoio acqua) e, per di più, con conformazione della poppa potentemente “stern lift” (portante) a causa del largo pianetto presente sul calcagnolo di poppa. Purtroppo la forza esercitata dal pianetto di poppa (al crescere della velocità) sulla leva è a senso unico: cioè dal basso verso l’alto e non in senso contrario e così è anche per l’utilizzo dei flaps montati su Era Ora.
A questo punto l’unico modo per sfruttare al meglio su Era Ora le possibilità offerte dal PL è rimasto purtroppo quello di montare un motore con gambo XL.
Ho pensato però che era percorribile un’altra via probabilmente a costi meno ingenti (di quelli di vendere il mio motore e comprarne un altro con gambo XL): quella di sostituire il gambo L con uno XL. Ho verificato, con esito positivo, sui siti USA l’esistenza del kit di trasformazione:
Kit allungamento piede 150 EFI 4T .jpg
e il costo in USA (in $):
Prezzo Kit allungamento piede 150  EFI 4T in $.jpg
inferiore a quello del PL e circa paragonabile a quello di una elica inox nuova. Ho deciso quindi di procedere a questa scelta. Non si tratta però di una modifica, per la precisione con cui va condotta, alla portata di qualsiasi meccanico nautico. Il mio dealer di riferimento (Nautica Cluster) mi ha indicato però a chi rivolgermi per l’operazione: l’officina nautica Sea Best di Franco Aiello a Milano. Tra l’altro non è una “via inesplorata”: ho scoperto che il Mercury 150 EFI 4T, molto di frequente, era oggetto di questa modifica, in virtù della ottima erogazione di coppia a numero di giri inferiore ai competitors e del peso molto basso che ne fa un ottimo propulsore (magari in plurimotorizzazione) anche per battelli molto pesanti (che richiedono gambi XL). La Mercury Italia si affida per questa trasformazione proprio alla Sea Best, quindi anche dal punto di vista della riuscita dell’operazione avevo tutte le garanzie.
Ho contattato Franco Aiello, spiegando il mio problema e, con molta cortesia abbiamo raggiunto l’accordo con una spesa inferiore a quanto mi aspettassi. Portando a Milano Era Ora, la modifica, compreso lo spostamento del motore in alto sul PL per adeguarlo alla nuova lunghezza del piede, sarebbe costata 1.200 euro.

Presa la decisione, a metà ottobre il motore era a posto.
Per rendersi conto dell’importanza della trasformazione un’immagine vale più di mille parole. Ecco il motore prima della modifica
Piede EFI 150 lat dx2.jpg
E dopo il montaggio del kit di allungamento del piede:
Piede allungato 2.jpg
Come si può notare oltre ad aver cambiato la lunghezza del piede, il kit aggiunge una ulteriore superficie orizzontale di protezione dagli schizzi della parte termica rispetto alla sola presente nel gambo L. In effetti con il piede corto originale e il montaggio molto basso in cui era costretto ero solito dire che il motore, in dislocamento, faceva “snorkeling”, nel senso che si riempiva di spruzzi.
Ovviamente il gambo XL, come si vede nella foto seguente che raffigura il perno di montaggio superiore:
Montaggio ultimo foro.jpg
ha richiesto lo spostamento del motore in alto di tutti e cinque i fori disponibili per poter sfruttare al meglio anche in navigazione l’intera corsa del PL (prima ricordo che ero costretto a tenerlo sempre nella posizione più bassa per poter lavorare un minimo col trim).
Per essere precisi la piastra anticavitazione (in posizione neutra del trim) passa (in conseguenza dell’allungamento del piede e dello spostamento sul PL) da – 45 mm rispetto al calcagnolo di poppa nella posizione più bassa a + 105 mm in quella più alta. Possibilità quindi non solo di navigare in bassi fondali (nonostante il piede XL) ma di variare a piacimento l’assetto longitudinale di Era Ora scegliendo l’angolo di trim per la migliore spinta possibile. In conseguenza dell’innalzamento della parte termica del motore rispetto allo specchio di poppa è stato necessario allungare il tubo corrugato contenente il tubo della benzina e i cavi dei telecomandi gas e cambio (fortunatamente non li ho dovuti sostituire perché già di lunghezza abbondante). Nella foto si vede il tubo corrugato col trim nella posizione di massima elevazione:
Allung. tubo corrugato.jpg
Come detto i lavori in questione sono terminati verso la fine del 2021. Qual è stato il risultato, in navigazione, della modifica?
La vacanza del 2022 mi ha visto in una nuova location in Croazia (Sukosan) per cui il primo periodo di vacanza (da metà giugno) mi ha visto “prendere le misure” dal punto di vista logistico, in più una lieve indisposizione mi ha impedito di svolgere subito le misurazioni volute. Tra l’altro (già pianificato in precedenza) ho dovuto interrompere il soggiorno per circa 5 giorni lasciando per circa una settimana Era Ora all’ormeggio nella grande rada di Sukosan caratterizzata da acque riparate e tendenzialmente (all’ormeggio) piuttosto basse. Questo per dire che, al mio rientro a Sukosan la carena era coperta da una vera e propria foresta di alghe condite da cirripedi. Quindi le prime uscite in mare, al mio rientro a Sukosan, sono state dedicate a bagni rilassanti ma preceduti da un discreto lavoro di sommaria pulizia.
Questo per dire che quando ho potuto condurre una breve (ma significativa imho) prova la carena non era ancora nelle condizioni ottimali con cui mediamente navigo.
Come verificato nel 2021 fino a 28-30 nodi il comportamento di Era Ora non dava adito a particolari critiche. Le verifiche andavano quindi fatte a velocità superiori a queste. In pratica le condimeteo quest’anno in Croazia (confermate anche da Jebo &C in altre location) vedevano sempre la presenza di vento e di onde che ostacolavano (specie con moglie a bordo) la ricerca delle massime prestazioni. Solo una volta erano accettabili e mi sono reso conto che il cambiamento lavorando col PL ed il trim era sostanziale: prima dell’allungamento del gambo i giri massimi raggiunti erano 4850 per una velocità di 35-36 nodi. Dopo la modifica ho toccato i 5400 giri sfiorando i 40 nodi (non ho potuto insistere nel lancio per “causa di forza maggiore”: moglie e onde di scia).
Direi che l’operazione “allungamento piede” è stata ampiamente giustificata dai risultati. Il mio obiettivo non era quello di raggiungere velocità “lunari” ma di poter gestire a piacimento l’assetto anche a quelle intermedie per ottenere morbidezza in presenza di onde, scorrevolezza massima con mare calmo (migliorando ulteriormente la percorrenza in mn/lt) e di alzare la prua in presenza di onde importanti da poppa per mantenere un assetto privo di rischi di ingavonate improvvise.
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