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Un approccio “consapevole” alla scelta del propulsore di un RIB open

Parliamo di eliche e motori fuoribordo. Tuning e manutenzione meccanica del fuoribordo
Blackfin
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Un approccio “consapevole” alla scelta del propulsore di un RIB open

Messaggio da Blackfin »

Quando si deve decidere il tipo e la potenza di un motore fuoribordo per motorizzare (o rimotorizzare) un RIB open, cioè non cabinato, (per il quale andrebbe fatto un ragionamento diverso in funzione della diversa distribuzione dei pesi “in uso”) un diportista “normale” decide, per considerazioni logistico-commerciali (costo/offerte permuta, vicinanza/affidabilità del concessionario, tempi di consegna certi o molto aleatori, rivendibilità/anzianità del battello) mentre le considerazioni di tipo tecnico-nautico entrano in gioco in un secondo momento e il più delle volte per convinzioni personali più o meno fondate o “voci di banchina” (p. es. meglio disporre della massima potenza possibile o presunta maggiore affidabilità).
Queste ultime peraltro sono in gran parte giustificate anche dalle dotazioni tecniche decantate dai vari Marchi che riempiono i propri depliant di sigle e anglicismi (DOHC, overboost, lean burn o similia) che vengono dai possibili clienti confrontate come si faceva tra i collezionisti di figurine (ce l’ho, mi manca, la vorrei etc.) di difficile lettura e comprensione da chi non è in possesso di una specifica preparazione.
Evidenzio peraltro che, a differenza del mercato automotive, non vengono MAI resi noti i dati reali di potenza e coppia max corredati dal numero di giri in cui il propulsore li raggiunge.
Ho ritenuto pertanto di “sbilanciarmi” ad immaginare la scelta di un propulsore condizionata solo dai dati tecnici REALI che, per mia fortuna, riesco a reperire con una azione quasi investigativa di raccolta di informazioni preziose.
Il criterio di scelta potrebbe essere applicato ad una qualsiasi accoppiata Open RIB/fuoribordo ma per forza di cose e maggiore comprensione sono costretto a prendere in esame un caso reale.
Prendo spunto dalla richiesta di informazioni da parte del Forumista Jackpott sul Salpa Soleil 23. Il caso è interessante perché il battello è (cosa non affatto scontata al giorno d’oggi) frutto di un vero lavoro di progettazione del Maestro Akes. Questo significa che è un battello che nasce con linee d’acqua ottimizzate ed una distribuzione dei pesi di progetto ottimale. Ovviamente su questa influisce però (anche se per semplicità commerciale il Progettista fa riferimento ad una potenza ottimale e massima “di targa”) anche il peso del propulsore applicato e il possibile utilizzo del battello stesso.
Per decidere mi avvarrò anche delle prove in mare fatte con questo battello da parte di due Tester che hanno utilizzato due propulsori di marca diversa ma della stessa potenza nominale. Dulcis in fundo prenderò in esame le impressioni di utilizzo (e lo ringrazio per questo) di un Capitano di lungo corso come LuigiMass che, con le sue numerose traversate del Canale d’Otranto, ha sicuramente potuto “mettere alla frusta” il battello fronteggiando, ne sono sicuro, condimeteomarine non sempre facili per chi deve conciliare il tempo a disposizione con la passione della nautica e non solo.

Confronto stesso mezzo con stessa potenza di targa ma diverso propulsore
Su Youtube sono reperibili le prove di un Salpa Soleil 23 con motore Honda 150 BF da parte di un dealer del Conero e una con motore Mercury 150 EFI 4T da parte di un tester di Boatmag. Ecco il confronto dei dati disponibili (mi scuso per gli screenshot minimali ma non ho potuto far meglio, peraltro basta cliccarci su per vederli ingranditi):
Confronto tra 150 hp.jpg
E’ evidente che, al di là dei comuni dati di targa (e ignorando gli aspetti economico-commerciali cui ho fatto cenno), il Mercury è da preferire non tanto e non solo per la maggiore velocità max raggiunta, quanto per i seguenti fattori:
- Minor numero di giri motore a pari velocità di crociera (minor rumore, usura e probabilmente consumi carburante);
- Migliore assetto con onda contraria per il minor peso sullo specchio di poppa (anche se solo di 11 kg. sono a sbalzo sullo specchio di poppa) e, quindi navigazione più confortevole.
- Ingresso in planata e risposta al gas più immediata per la maggior coppia motrice
- Possibilità di mantenere la planata a velocità molto basse anche con carichi rilevanti per il più basso numero di giri in cui è disponibile la coppia massima. Grande vantaggio quando il mare è veramente agitato.

Senza voler criticare nessuno ma solo per fare un esempio sullo stesso battello di motorizzazione vicina alla massima (utile nel caso di carichi massimi o ricerca di prestazioni più elevate):
Confronto tra 200 hp.jpg
Va da sé che in questo caso i valori in campo presentano delle differenze ancora maggiori pur essendo il dato di targa (200 HP) lo stesso. Intanto la massima potenza (+2HP reali) viene espressa ad un numero di giri di più di 1000 in meno, la coppia motrice è molto piatta per tutti i regimi e comunque la massima è di 67 Nm in più (+26%) che significa poter montare e reggere anche a bassa velocità eliche di passo maggiore (nonostante il basso rapporto di riduzione al piede con il motore che ronza a basso regime anche in presenza di consistenti velocità di crociera).
Anche la morbidezza e il comfort dovrebbero essere migliori data la differenza di quasi 20 kg. in meno sullo specchio di poppa.
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Apache70
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Re: Un approccio “consapevole” alla scelta del propulsore di un RIB open

Messaggio da Apache70 »

Ma il Mercury 150 della prova è un PRO XS o normale ?
Perchè il rapporto di riduzione all'elica che hai inserito è di 2,08:1 mentre per il 150 normale dovrebbe essere 1,92:1.
LuigiMass
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Re: Un approccio “consapevole” alla scelta del propulsore di un RIB open

Messaggio da LuigiMass »

Black, visto che mi hai tirato in ballo, fregiandomi di un lusinghiero titolo che non mi appartinene, ma di cui ti ringrazio, vorrei esprimere la mia opinione in merito all'argomento.
Premetto che sono solo un grande appassionato di navigazione (a vela, a motore, in kayak... comunque sia) e che la passione per i gommoni è stata consequenziale all' attività di apnea (anche agonistica), quindi non primigenia, ed ho una formazione umanistica, non tecnica (ecco la Grecia...!).
La mia prima traversata in solitario Leuca - Othonì risale al 1993 con un Joker Boat Clubman 460 con il famoso Yamaha Top 700: fatta per festeggiare il conseguimento della patente nautica oltre le 6 miglia (allora funzionava così) da privatista. Poi le miglia sono sempre aumentate: in estate in Grecia, ma in inverno non mi sono mai fermato, sia pure lungo la costa salentina.
Per qualche tempo, nelle pause degli studi, ho aiutato un mio zio (fratello di mio padre) che faceva trasferimenti via mare di imbarcazioni e aveva un cantiere nautico con vendita e assistenza Mercury. Erano i tempi dei Mercrusier EFB, i fuoribordo venivano considerati 'poco più che giocattoli'...
Tutta questa premessa serve solo a dire che... ho avuto, inevitabilmente direi, fuoribordo Mercury: America; SuperAmerica; il 60 hp 3 cyl dell' epoca ed il primo 3 cyl 4t di origine Yamaha. Bene: Tranne il 25 hp America, tutti gli altri hanno avuto grossi problemi!!! Fino allo sbiellaggio del 60hp. Ora, che le bielle (insieme all' impianto elettrico) non siano state proprio il 'pezzo forte' nella storia della casa americana è risaputo.
Mi dirai: altri tempi! Beh, no. Non completamente, almeno.
Personalmente, per come uso io il mezzo, il primissimo requisito DEVE essere l' affidabilità! E credo, sia pure con tutti i miei grandi limiti, di aver conoscenze ed esperienza sufficienti (anche da situazioni di miei amici appassionati, ovviamente) per distingure le 'chiacchere da banchina' da problematiche reali.
Oggi la casa americana ha fatto moltissimo su questo fronte, ma ancora non è a livello dei giapponesi.
Certo, sulla carta la tua analisi non fa una grinza (anche se, permettimi, 20 - 30 kg in più a poppa il Soleil 23 neanche li sente, fidati); poi però c' è il mare, e a quello vero di 30 - 50 NM in più o in meno a 500 rpm in più o in meno, importano poco... molto più importante poter mettere il mascone all' onda... ovvero sapere di avere un motore con la massima affidabilità...
(avrai notato che è la prima volta che mi esprimo chiaramente su Mercury. E' un nome legato alla mia infanzia - giovinezza pieno di bei ricordi per me, per questo non avevo mai scritto delle mie (negative) esperienze con i Black-engine, purtroppo).
A mio parere, naturalmente.
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Francomaffio
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Re: Un approccio “consapevole” alla scelta del propulsore di un RIB open

Messaggio da Francomaffio »

LuigiMass ha scritto: 28 settembre 2023, 21:02 Personalmente, per come uso io il mezzo, il primissimo requisito DEVE essere l' affidabilità!
:cut:
Oggi la casa americana ha fatto moltissimo su questo fronte, ma ancora non è a livello dei giapponesi.
:iagree:
Vale ovviamente per chi usa l'imbarcazione veramente, per i vacanzieri domenicali (me incluso) che vogliono principalmente fare la sgasata domenicale male che vada c'è l'amico che ti traina in porto.
Ognuno ha le sue preferenze motoristiche e probabilmente questi commenti innescheranno qualche polemica partigiana, ognuno è libero di esprimere il suo punto di vista ovviamente così come ha fatto Luigi che innegabilmente porta la sua esperienza diretta. ok
Ciao Franco
Blackfin
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Re: Un approccio “consapevole” alla scelta del propulsore di un RIB open

Messaggio da Blackfin »

@ Apache70
Perchè il rapporto di riduzione all'elica che hai inserito è di 2,08:1 mentre per il 150 normale dovrebbe essere 1,92:1
Touchè! Hai perfettamente ragione. Il rapporto di riduzione è 1.92:1. Penso che alla luce del potenziamento della parte termica delle ultime versioni (cosa che ho scoperto ieri e non a conoscenza neanche dei dealer) non dovresti avere alcuna difficoltà a far digerire brillantemente al tuo 150 anche l'Enertia da 21" figuriamoci la 20".

@ LuigiMass:
E' giusto che ognuno faccia tesoro delle proprie esperienze. La mia idea è che Mercury sebbene sia nata per le corse sui Grandi Laghi del Nord America (quindi con grosse limitazioni nel passato dal punto di vista della resistenza alla salsedine) con la chiusura della linea Optimax e il passaggio ai 4T (come generazione a partire dal 2015) ha puntato sulla ricerca della qualità dei materiali (fusioni, leghe a basso tenore di rame) e investito molto anche sulla ricerca (contro vibrazioni, rumore e nuove architetture) avvalendosi di supertecnici europei di motori ad alte prestazioni. Il risultato è che i grandi numeri (anche per la chiusura della rivale Evinrude/OMC/BRP) le hanno dato ragione con un successo commerciale che ha sorpreso anche loro costringendoli a costruire nuovi stabilimenti e laboratori di ricerca.
La dimostrazione è nel fatto che per avere i modelli di punta occorre sborsare più denaro dei pari potenza di altre marche e, purtroppo senza sconti particolari, altrimenti molto diffusi. Nonostante questo e la "crisi" spesso i tempi di consegna si sono allungati oltremisura costringendo molti ad optare per altri marchi.
Dal punto di vista nautico il nostro è un piccolo Paese con piccoli numeri ma ti posso garantire che seguo con assiduità uno dei più diffusi Forum USA di nautica e lì le vendite sono di diversi ordini di grandezza superiori. I problemi che manifestano i proprietari dei Mercury attualmente sono allo stesso livello di quelli dei made in Japan (qualcuno di questi ne ha di più). Inoltre tecnicamente si è imboccata la strada della semplicità costruttiva con motori di cilindrata maggiore ma di architettura più semplice con materiali sofisticati (e più costosi) che hanno permesso di ottenere pesi inferiori e migliore protezione dal salino.
Al contrario molte case Japan fanno ricorso a man bassa alle parti termiche "automotive" che presentano imho caratteristiche molto diverse da quelle concepite espressamente per l'utilizzo marino.
Sempre rispettando le opinioni personali
:hello:
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Re: Un approccio “consapevole” alla scelta del propulsore di un RIB open

Messaggio da memobon »

bah, nei miei limiti posso evincere un paio di cose
nella prova del Salpa l' honda e' a mio dire molto corto di elica

entrambi i motori ritengo che siano un po piccolini, quel gommo li ritengo che goda molto di piu un bel 200
e non per fare il manzo
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Re: Un approccio “consapevole” alla scelta del propulsore di un RIB open

Messaggio da Murky »

Buongiorno, l'argomento è interessante e mi tocca da vicino poiché sto cercando un motore per il mio Mar.Co 64.
Le informazioni raccolte sui 150/175 cv al momento sono queste: Mercury è un "mulo", è il più leggero della categoria, richiede bassa manutenzione e in base alle capacità personali è attuabile in buona parte da soli; come contro ha innanzitutto i consumi: a una velocità di crociera coerente con la dimensione del battello - diciamo 25 nodi - è probabilmente il più assetato tra i concorrenti e lo dicono proprio gli armatori, piuttosto delusi dalla specifica prestazione; inoltre l'affidabilità ha qualche pecca, come dice LuigiMass ma come posso riferire anche io, nel piccolo, avendone avuti 4 differenti. Honda è probabilmente quello con le prestazioni più opache in termini di velocità e ripresa, ma è diffusa l'idea che sia un motore robusto, affidabile e parco nei consumi, anche tra i detrattori. Di Yamaha non si può dire nulla perché, sebbene sia centrato su tutti i parametri (peso, prestazioni, consumi etc), ha il prezzo significativamente più alto dei concorrenti (anche il 35%) che lo fa uscire dall'orizzonte d'interesse, in parte anche per lo sciocco atteggiamento altezzoso dei concessionari (li cercano appositamente con il naso più in alto della fronte...?). Ho volutamente lasciato alla fine Suzuki per contrapporlo a Mercury: Suzuki negli ultimi anni gli sta erodendo la leadership e - stando a quanto mi ha riferito un grosso concessionario romano - Mercury ha lasciato scorrere lungo tutta l'estate la promozione Summer 2023 proprio per controbattere l'assalto. La prima qualità di Suzuki sembrerebbe essere quella dei consumi ma in parallelo anche l'affidabilità, tanto da essere sempre più scelti dai professionisti del mare; qualche detrattore li ha definiti "motori per vongolari" perché in laguna veneta (Chioggia) pare siano molto diffusi tra chi lavora col mare. A me non sembra un dato umiliante, anzi direi l'esatto contrario. La tecnologia utilizzata li porta ad essere molto reattivi a tutte le andature. Infine il prezzo, che probabilmente è il più basso tra i concorrenti. Come contro c'è il peso, uguale per 150/175/200 (235 kg senza elica e liquidi) e su questo feci una specifica domanda in un altro post: quanto possono incidere 30 kg in più sulla poppa di un battello di 6,50 metri o 7, come nel caso del Salpa soleil 23?
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Re: Un approccio “consapevole” alla scelta del propulsore di un RIB open

Messaggio da Apache70 »

Blackfin ha scritto: 28 settembre 2023, 23:00 Penso che alla luce del potenziamento della parte termica delle ultime versioni (cosa che ho scoperto ieri e non a conoscenza neanche dei dealer) non dovresti avere alcuna difficoltà a far digerire brillantemente al tuo 150 anche l'Enertia da 21" figuriamoci la 20".
Buono a sapersi, non sapevo nemmeno io di avere più potenza rispetto ai 150 precedenti, per ora ho trovato una Enertia 20" quando rimetto il battello in acqua vedremo non è detto che non proverò anche un 21".
Murky ha scritto: 29 settembre 2023, 12:19 come contro ha innanzitutto i consumi: a una velocità di crociera coerente con la dimensione del battello - diciamo 25 nodi - è probabilmente il più assetato tra i concorrenti e lo dicono proprio gli armatori, piuttosto delusi dalla specifica prestazione;
Io posso dire la mia sul Mercury 150cv che ho su un Salpa Soleil 20, i consumi a velocità tra i 22/25 nodi sono sotto il litro/miglio che ritengo ottima considerando la cilindrata e la spinta del motore, per quanto riguarda l'affidabilità ho avuto un 20cv un 115cv ed ora un 150cv tutti Mercury e non ho avuto nessun problema a parte la normale manutenzione.
Certo non ci lavoro con il battello, lo uso per divertimento in estate ma anche in quel caso credo l'affidabilità sia importante.
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Re: Un approccio “consapevole” alla scelta del propulsore di un RIB open

Messaggio da LuigiMass »

Murky ha scritto: 29 settembre 2023, 12:19 quanto possono incidere 30 kg in più sulla poppa di un battello di 6,50 metri o 7, come nel caso del Salpa soleil 23?
Per quel che riguarda il Soleil 23, 30 kg in più a poppa non si avvertono proprio. Anzi...
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Re: Un approccio “consapevole” alla scelta del propulsore di un RIB open

Messaggio da memobon »

mentre per quanto riguarda i " vongolari " del delta del Po, il suzuki e' il piu utilizzato ( seguito a ruota da Honda ) in quanto pare che i conce di zona ( o suzuki / Honda Italia direttamente, non lo so) facciano dei prezzi particolari e dei piani di pagamento dedicati (per chi lavora nella zona)
su questi motori ci mettono su 4/5000 ore in 3 o 4 anni e poi li danno via , non so dove e nemmeno mi interessa , la fascia 140/150 cv e' quella con piu motori presenti
sarebbe, a mio dire , interessante sapere se la quantita' di centraline che vengono vendute in zona e' nella media nazionale o meno , ma siccome non compro ne' uno ne' l'altro , mi tengo il mio dubbio

unica pecca lamentata sugli honda , almeno cosi mi hanno detto , e' la maggiore difficolta' a livello di manutenzione ( non sono entrato nel merito ) ma se ce' il prezzo ,se la fanno andare bene ; probabilmente questo mercato, ovvero dei mezzi da lavoro, e' ritenuto piu interessante da Suzuki / Honda piuttosto che da Yamaha / Mercury, almeno in questa zona ;

a livello di prestazioni, 150 vs 150 ( 150 cv reali , intendo , cioe' non Vmax /proXs / G2 o quanto altro ) penso che la discriminante sia sempre e comunque la cilindrata

certo e' che non conosco ( personalmente, intendo ) nessuno che loda le prestazioni velocistiche del proprio Suzuki, rapportato ad un yamaha o un mercury

buon motore
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