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Lo stato dell’arte dei correttori di assetto

Le carene dei nostri gommoni : Tutto sulle caratteristiche ed i comportamenti delle carene plananti. Assetto del gommone, attaccatura tubolari , Scafi in genere, flaps .
Blackfin
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Lo stato dell’arte dei correttori di assetto

Messaggio da Blackfin »

Come sapete, ho sempre creduto nell’opportunità di disporre di un mezzo che, al di là della maggiore o minore qualità del design di una carena, consentisse di adeguarne l’assetto alle diverse condizioni di carico, meteomarine e di provenienza delle onde e del vento rispetto alla rotta impostata. Infatti a partire dal mio glorioso Marshall M90 RT ho montato i flaps come superfici di controllo dell’assetto, traendone, specie con l’esperienza e la pratica di utilizzo, grandi soddisfazioni.
I prodotti di cui sto per parlarvi sono la generazione successiva e, forse, definitiva in materia. Parlo di prodotti in cui, oltre ad una conformazione e principi di intervento diversi dai flaps (che agiscono con superfici di controllo piatte) l’intervento di modifica dell’assetto avviene automaticamente, istante per istante sulla base di sensori (accelerometri e giroscopio) e un software di gestione che agisce attraverso una centralina elettronica. Né più né meno di quanto avviene nelle auto che dispongono di un sistema di controllo elettronico dello smorzamento delle sospensioni abbinato ad un controllo elettronico dell’assetto nelle curve.
Sto parlando del sistema Seakeeper Ride che, da poco, è disponibile non solo come primo equipaggiamento su alcune imbarcazioni nuove di fabbrica, ma anche come kit da montare su imbarcazioni già in uso o da allestire. Dato che le immagini valgono più di mille parole ecco i video di presentazione (per coloro che non parlano inglese "fluency" al solito suggerisco di attivare i sottotitoli con traduzione automatica in italiano):



Oltre al video ufficiale mi sembra interessante (anche per le cattive condimeteo in cui è girato e per le ridotte dimensioni dei battelli) e ben fatto anche il seguente video, girato da un blogger specializzato in “Center consolle” imbarcazioni per la pesca sportiva molto diffuse in USA:

qwerty
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Re: Lo stato dell’arte dei correttori di assetto

Messaggio da qwerty »

Interessante ma cosa cambia dallo ZIPWAKE o il nuovo quick ? Vorrei montarlo sulla mia
Blackfin
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Re: Lo stato dell’arte dei correttori di assetto

Messaggio da Blackfin »

Per utilizzare la pittoresca terminologia utilizzata su un sito nautico USA in pratica Seakeeper Ride è uno Zipwake con steroidi per computer. La Seakeeper (conosciuta per i sistemi di stabilizzazione giroscopici) ha iniziato a svilupparli 15 anni fa ma solo due anni fa è riuscita a mettere a punto il software di gestione avvalendosi addirittura di un ingegnere che si sta occupando di sviluppare il sistema di guida autonoma Tesla. Secondo chi lo conosce "Il computer campiona oltre 1000 volte al secondo, memorizza lo stato del mare e inizia ad apportare modifiche prima ancora che l'onda successiva colpisca!".
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superciuk
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Re: Lo stato dell’arte dei correttori di assetto

Messaggio da superciuk »

Da quello che vedo mi pare di capire che la differenza dagli zipwake sia il sistema del flap.
Per gli zipwake è una lama che scorre verticalmente, mentre questi lavorano comeo dei flap tradizionali ma più corti, almeno come principio di funzionamento.
Per il discorso del campionamento del computer, penso che se il motore del flap non è in grado di fare 1000 movimenti al secondo tutta questa velocità sia poco utile.
Mi fa sorridere un po l'affermazione "memorizza lo stato del mare e inizia ad apportare modifiche prima ancora che l'onda successiva colpisca", perché il mare è imprevedibile.
Parlo per esperienza personale perché ho gli zipwake da 2 anni e non mi trovo male, non ci ho perso molto tempo nella configurazione e penso di aver provato solo una volta la barca senza averli attivi notando un pò di differenza, il discorso è che fanno tutto da soli quindi una volta accesi non ti proccupi più di nulla e ti scordi di averli.
I maggiori vantaggi li trovo in accelerazione perché la prua si impenna meno e mentre sono in navigazione non ho rollio mentre la gente si sposta a destra e sinistra, ho provato con tre adulti robusti sulla murata destra e in pochi secondi ero già in bolla :D .
Ho notato anche che se la barca è ben bilanciata e il mare non fa capricci, si arriva in alcuni momenti in cui non lavorano, ovvero ne trovo uno a 0 e l'altro a 10%, solo per correggere una leggera inclinazione laterale.


Alla fine però se funzionano li rovo utili.
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Re: Lo stato dell’arte dei correttori di assetto

Messaggio da Blackfin »

Finora ne ho parlato riportando recensioni USA che, anche a me che ho i flaps convenzionali e li uso da anni, effettivamente appaiono un pò sensazionalistici. In realtà siamo nella situazione in cui si cerca di ottenere dall'automazione i risultati che un timoniere esperto e conoscitore del proprio mezzo può ottenere dal proprio battello dotato di flaps convenzionali basandosi sulla propria esperienza e concentrazione nella guida. Ma l'accesso alla nautica di diportisti in cui la disponibilità di denaro è inversamente proporzionale alla propria esperienza nautica apre un ampio varco commerciale a questi prodotti "scacciapensieri" che si addicono a chi va per mare per divertimento.
In realtà un limite che trovo sull'utilizzo di questi "correttori di assetto" in genere è che intervengono (quando lo fanno) a senso unico, cioè agiscono abbassando la prua da uno o entrambi i lati del battello. Ci sono però condizioni del mare (che ritengo le potenzialmente più pericolose) in cui la loro azione è inutile o, nel caso dei flaps manuali, addirittura controproducente.
Quando ci si trova con mare agitato e onde alte di prua il timoniere medio tende a rallentare per ridurre lo stress sui passeggeri o, in qualche caso, sulle strutture del battello. Quello più esperto sapendo che le onde non sono tutte uguali scegliendo i percorsi tra le onde meno "accidentati" addirittura correggendo propressivamente la rotta per esporsi, se possibile, meno e quindi impegnandosi maggiormente nella guida.
Questo è vero anche con onde alte di poppa, meno quando, come talvolta capita in caso di onde incrociate di direzione diversa e, quindi imprevedibili. In particolare il rischio maggiore con onde molto alte di poppa è quello di ritrovarsi, alla bassa velocità cui si è costretti, a prendere un'onda di poppa talmente alta da trascinare il battello in una ingavonata improvvisa le cui conseguenze possono andare dallo sbalzare in acqua una o più persone a bordo all'immergere la prua in acqua con il battello di traverso, situazione che, specie per le barche (meno per i RIB a causa della maggiore spinta di galleggiamento e del baricentro molto più basso) può portare persino al capovolgimento.
In questa situazione avere un dispositivo (come i correttori di assetto) che agisce esclusivamente abbassando la prua, è inutile e, come detto controproducente. L'unica azione che consentirebbe di migliorare le cose garantendo di avere sempre la prua ben alta è (fino al punto consentito dal montaggio più o meno basso del motore) l'azione sul trim dandolo positivo, sempre che il cavo d'onda che segue non faccia perdere di presa all'elica e quindi anche alla direzionalità del battello abbandonandolo alla violenza dei frangenti.
Nulla da fare quindi?
Oltre che scegliere una rotta bordeggiante per evitare di prendere i marosi di poppa piena ma almeno al giardinetto, la disponibilità di un power lift elettroattuato consente, abbassando di molto il motore, di avere una spinta costante e, sopratutto in direzione tale da sollevare la prua in modo da evitare le pericolose ingavonate cui ho fatto cenno.
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Re: Lo stato dell’arte dei correttori di assetto

Messaggio da superciuk »

Gli esempi che hai riportato mettono alla luce i limiti possibili dei sitemi automatici che nella maggior parte dei casi possono essere utili.
Ho avuto per qualche anno un'auto con guida assisita e in molti casi è utile, ma poi mi porto su una strada locale stretta senza la riga di mezzo e lei pensa sia tutta la sua corsia e ti porta al centro della strada :help: .
Sugli zipwake riporto l'esperienza antecendente alla mia di un mio amico su un 38 piedi dove prima aveva i classici padelloni azionati manualmente, secondo lui oltre ad andare meglio gli hanno portato un risparmio di carburante dal 5 al 10 %, dovuto al fatto che la barca mantiene sempre l'assetto migliore e lavora meglio, su un piccolo natante puoi permetterti di spostare batterie e passeggeri ma su un 38 ft non riesci :rofl:

Diciamo che in casi esremi come quelli che hai riportato forse è meglio un buon comandante, ma nella maggior parte dei casi avere un sistema automatico che ti mantienre la barca in assetto non dispiace, anche l'uso del trim speso viene inibito da questi sistemi perché in certe condizioni vanno in conflitto.
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Re: Lo stato dell’arte dei correttori di assetto

Messaggio da stan »

In ogni caso gli zipwake, e immagino anche gli altri sistemi automatici, in caso di necessità possono essere comunque usati anche in modalità semiautomatica, manuale, o esclusi del tutto.
Io li ho montati quest'anno al posto dei classici flap e ci sono andato in Sardegna e ritorno. Soldi veramente ben spesi. Non tornerei mai indietro
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Re: Lo stato dell’arte dei correttori di assetto

Messaggio da superciuk »

Complimenti Stan :D
Allora come ti trovi con gli zipwake ? notato differenza di consumi ?

Effettivamenteci sono diversi modi per usare questi correttori di assetto, possono essere gestiti manualmente o essere spenti, e nel caso si lascino nella configurazione automatica anche in questo campo sono possibili diversi setting, dai meno invasivi a quelli più aggressivi con un tempo di risposta più rapido possibile.

Quando accendo il pannello degli zipwake c'è un messaggio "warning" che ricorda che l'uso assieme ad un sistema di autoguida potrebbe creare dei conflitti. :ask:
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Re: Lo stato dell’arte dei correttori di assetto

Messaggio da qwerty »

Mi sono sempre chiesto come interagisce trim e ZIPWAKE …
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Re: Lo stato dell’arte dei correttori di assetto

Messaggio da Akeswins »

interessanti considerazioni, a mio avviso la principale differenza tra Zipwake/ Seakeeper da una parte e flaps dall' altra sta proprio nella velocità di funzionamento. I flaps elettrici o idraulici richiedono 5/10 secondi per fare una completa escursione e vanno impostati in base alla rotta , modificando l' assetto dello scafo e lasciando poi al timoniere la gestione delle onde. I primi 2 invece agiscono in tempo reale , ovviamente non prevedono l' onda che sta per arrivare ma hanno una correzione molto più rapida, quindi vanno impostati preferibilmente in automatico.
Come dice Black,il funzionamento è limitato all' abbassamento della prua, per cui in condizioni mare in poppa sono totalmente inefficaci. Tempo fa avevo visto su un gommone sperimentale un flap fisso centrale a forma di banale aratro, che permetteva, con la sua inclinazione , sia di abbassare la prua che alzarla. Purtroppo però la complessità , gli ingombri e i costi del sistema non ne permettono un' applicazione nel diporto.

Tornando ai flaps e zipwake.. i difetti che riporto dagli utilizzatori: i primi, e ne so anche qualcosa :roll: , sono delicati di pistone, che ogni 2 anni deve essere verificato o sostituito. Il flap che magari si pianta tutto abbassato, è una gran seccatura.
I secondi invece pare soffrano la sporcizia , se lo scafo viene lasciato in mare per molto tempo e si forma il fouling, tendono a inchiodarsi.
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