In navigazione verso Benidorm
Doppiato il molo guardiano, proseguo la navigazione verso nord ammirando le montagne che si protendono sul mare alternate a varchi con corposi agglomerati urbani e alberghi.
Superata La Villa Joiosa giungo in vista della bella isola di Benidorm che domina il grande golfo della cittadina caratterizzata dagli imponenti grattacieli con al centro il porticciolo che divide le due spiagge di ponente e levante. È qui che decido di effettuare la prima tappa per immergermi nel clima festoso vacanziero che si respira in questa località.
Ormeggiato Eta Beta in una boetta verso terra, mi diletto a percorrere le stradine pedonali del centro piene di negozi e boutiques frequentati da numerosi villeggianti.
Verso le 13 metto i piedi sotto la tavola di un ristorante a conduzione familiare che espone il seguente menù del giorno: in compagnia di una birra ghiacciata, si parte con una insalata mista guarnita da capperi, olive, pomodorini e pezzetti di formaggio. Segue un'abbondante paella di marisco. Poi una doppia cotoletta contornata da patatine. Completa un buon caffè espresso, il tutto a... 11 euro (che io ho arrotondato a 13).
Vagabondo per tutto il pomeriggio fino a tarda sera per assaporare una doppia pizzetta, finché giunge l'ora di organizzare il pernottamento a bordo di Eta Beta.
Poco dopo il calar della notte sopraggiungono due marinai del porto i quali esclamano: "Buenas tarde señor, donde esta el velero?" Come già accaduto negli anni passati, ancora una volta il mio gommoncino non viene riconosciuto come singola unità navigante, bensì come tender di una barca a vela o un cabinato "misteriosi" (?).
"Buenas tarde, yo no tengo ningun velero, solo esto es el mi barco" questa la mia risposta che tuttavia sembra non convincerli visto che continuano a scrutare tutt'intorno alla ricerca di questo fantomatico "velero".
Ho dovuto spiegargli che sono un gommonauta itinerante e che pernotterò in una tenda montata sul gommone pronto a ripartire la mattina dopo. Era evidente che costoro volevano addebitarmi un gettone di pernottamento nel porto, ma mancavano i presupposti per farlo perché mi trovavo nel versante a terra del porto in 30cm. d'acqua a ridosso della spiaggia e al di fuori dell'area attiva delle barche ormeggiate. Così ci siamo salutati con un "buenas noce" senza alcun'altra incombenza.
ETA BETA VERSIONE NOTTE
Dopo aver liberato e cazzato il doppio incrocio di cinghie già predisposto quale basamento della quechua a filo tubolari, devo solo sfilare dal sacco blu la tenda ripiegata a metà, sganciare i due angoli di testa e... mi trasformo nel mago Silvan: "Sim sala bim" in 2" la tenda si apre completa di materasso già gonfio all'interno, sacco a pelo e lampada led per la notte.
Ragazzi, che libidine!... mi trovo a campeggiare in pieno centro a Benidorm immerso in una pace assoluta all'interno dell'area portuale... gratis.
L'indomani mattina, dopo aver eseguito un rapido ripristino della "versione diurna" di Eta Beta, mi ricarico con un'abbondante colazione per poi ripartire verso nord.
In navigazione verso Calpe
Superata Punta de l'Escaleta, mi godo la splendida navigazione costiera della Sierra Helada affiancato da alcune splendide isolette.
Doppiato il faro dell'Albir, sorvolo il paesino di Altea fino a fare tappa nella bella spiaggia di Calpe dominato dal Peñon de Ifach, uno spettacolare crostone di roccia alto ben 330m dichiarato parco nazionale nel 1987. Qui stazionano oltre 80 specie diverse di uccelli ed è emozionante ammirare falchi e gabbiani che si tuffano nel vuoto dalla sua sommità. Una donna locale mi informa che esiste un percorso pedonale per raggiungere la vetta dalla quale si ripete, da tempo immemorabile, il drammatico rito di alcune persone affette da crisi depressive che vogliono farla finita dopo aver saltato oltre il precipizio.
2ª tappa a Calpe. Sullo sfondo el Peñon de Ifach
L'indomani la navigazione prosegue tranquilla grazie ad un mare che resta eccezionalmente calmo.
Dopo aver rifatto il pieno di carburante nel porticciolo di Moraira, doppio la punta omonima per ammirare il successivo Cabo de Ñao che rappresenta il mio obiettivo finale.
Preferisco restare adiacente alla costa per godermi la sua selvaggia bellezza fatta di pareti rocciose precipiti a picco in un mare color inchiostro, insenature, anfratti e di tanto in tanto... autentiche perle di spiaggette irraggiungibili via terra come questa...
Una idilliaca spiaggetta "privata" spicca tra le pareti rocciose.