E un argomento abbastanza complesso perché ci sono prodotti di origine naturale utilizzati nella tradizione basati essenzialmente su miscele di oli siccativi e/o resine/cere poi un vasta gamma di prodotti sintetici.
Gli stessi prodotti possono poi avere impieghi diversi in base al solvente impiegato, passando da impregnati a vernici cioè a prodotti che creano un film sulla superficie trattata.
I prodotti di origine naturale hanno tutti il difetto di soffrire di alterazioni cromatiche dovute essenzialmente a fenomeni di ossidazione accellerati dall'esposizione alla luce solare.
Il legno è una struttura porosa, se io inserisco nel legno una resina fino a saturarlo completamente, cosa però non facilissima, il legno tenderà ad assumere le caratteristiche della resina.
I prodotti impregnanti con la minore dimensione molecolare e la minore tensione superficiale del solvente saranno quelli che penetreranno meglio all'interno del legno, da evitare quindi quelli all'acqua.
Andando sul pratico, sceglierei una resina sintetica pura diluita in un solvente dal tempo di evaporazione relativamente lento da applicare in mani successive prima della completa asciugatura della mano precedente come ad esempio del Paraloid B67 diluito in acetato di etile, si tratta di una resina che rimane trasparente anche se esposta agli UV .
Se invece si vuole impiegare un prodotto commerciale si può seguire qaunto scritto su Nautica.it dove in sostanza impregnano con una resina oleo/alchidica anche se la parte "oleo" , che olio ? , mi preoccuperebbe un pò.
Non ha molto senso a mio parere poi applicare una vernice finale, piuttosto insistere con l'impregnate magari con delle mani applicate a distanza di tempo.
Abbiamo dovuto però, a questo punto, scegliere il prodotto con cui proteggere il nostro prezioso legno. Flatting e vernici mono e bicomponenti si sprecano sul mercato e danno, in genere, grandi risultati estetici. Il problema è che la vernice, per quanto buona, non dura molto nel tempo e se si vuole mantenere sempre un buon livello di bellezza e protezione del legno, va rinnovata almeno una volta l’anno.
Ma, come abbiamo ormai capito, non è tanto il verniciare che costa fatica quanto il preparare la superficie, e cioè sverniciare e carteggiare. Le vernici infatti creano una pellicola che, sotto l’attacco delle intemperie e dei raggi del sole, a un certo punto si crepa e comincia a sfogliarsi e a staccarsi, lasciando a nudo il legno. Anche su consiglio di esperti falegnami del settore abbiamo perciò deciso di usare un “impregnante”, prodotto meno brillante delle vernici ma che garantisce risultati estetici ugualmente apprezzabili, assicura una protezione efficace e, soprattutto, quando presenta segni di decadimento è più facilmente rinnovabile: una leggera carteggiata e si può tranquillamente sovraverniciare con una o due mani.
Il prodotto da noi scelto si chiama “Xilocroma”, della ditta Dollmar e C.; ma, come per le vernici, esiste una vastissima gamma di impregnanti per il legno. Lo Xilocroma è a legante oleo-alchidico, semilucido e rende da 8 a 12 metri quadrati per litro, a seconda dell’assorbimento del legno. Non deve essere diluito ed è molto facile da applicare, non essendo delicato e appiccicoso come le vernici. Alla fine, comunque, avremo chiuso il ciclo di pitturazione con una mano di vernice, sufficiente per aggiungere brillantezza ma facile poi da rimuovere al momento di ridipingere il legno.
Abbiamo deciso di stendere sei mani di impregnante e una di vernice su tutte le superfici in mogano della coperta; meno faticoso di carteggiare ma altrettanto “Zen”.