A proposito di gambo L o XL, ho notato che molti gommoni, anche recentissimi e costosissimi, hanno parte del piede immersa in acqua in condizione di riposo. Per me è un'aberrazione, per gli armatori no, tant'è che vedo l'AV sulla porzione destinata a rimanere immersa.
Non so se dipende dall'eccessivo peso a poppa - anche se il tilt dovrebbe sbilanciare il peso a pruavia rispetto all'assetto di navigazione - o se invece il gambo è sbagliato o, ancora, se il progetto dello scafo non considera spazio sufficiente per il posizionamento orizzontale della calandra.
Per portare l'argomento sul personale, il precedente Mercury collocava il piede a pelo d'acqua ma comunque fuori, una volta sceso tutto l'equipaggio.
Nel nuovo non vorrei trovarmi davanti a questo problema, magari a cose compiute, e dunque vi chiedo una opinione. Ho cercato i volumi di ingombro e gli angoli di tilt di Suzuki e Mercury, ma evidentemente sono top secret. Chi riesce ad aiutarmi a capire?

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Limiti del tilt nei motori fuoribordo
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Limiti del tilt nei motori fuoribordo
Ho provveduto a spostare il post di Murky in un nuovo argomento sia perchè non attinente col post precedente, sia perchè l'argomento richiede una trattazione specifica:
- Apache70
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Re: Limiti del tilt nei motori fuoribordo
Non so che motore hai intenzione di installare, posso dirti quella che è la mia esperienza con Mercury.
Avevo un 115cv sul Salpa Soleil 20 che in posizione di tilt tutto alto usciva tranquillamente dall'acqua, l'ho sostituito con un Mercury 150cv sempre stesso battello e anche questo in posizione del tilt massima esce totalmente fuori dall'acqua.
Credo che il problema non siano tanto i motori, che credo abbiano un'escursione del tilt tale da uscire dall'acqua, quanto lo spazio a disposizione sul battello per la calandra del motore che deve salire.
Quello nella foto allegata è il 150cv.
Avevo un 115cv sul Salpa Soleil 20 che in posizione di tilt tutto alto usciva tranquillamente dall'acqua, l'ho sostituito con un Mercury 150cv sempre stesso battello e anche questo in posizione del tilt massima esce totalmente fuori dall'acqua.
Credo che il problema non siano tanto i motori, che credo abbiano un'escursione del tilt tale da uscire dall'acqua, quanto lo spazio a disposizione sul battello per la calandra del motore che deve salire.
Quello nella foto allegata è il 150cv.
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Re: Limiti del tilt nei motori fuoribordo
Volete cortesemente spiegarmi perchè lasciate i motori in quella posizione pericolosissima con l'elica a mò di rostro?
- Apache70
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Re: Limiti del tilt nei motori fuoribordo
Di solito lascio il motore completamente immerso, ma nel rimessello per evitare la formazione di depositi e alghe sul piede.
Nel caso della foto, il battello era pronto per andare in rimessaggio invernale da lì a poco sarebbe stato caricato sul carrello.
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Re: Limiti del tilt nei motori fuoribordo
Scendendo nello specifico mi pare di ricordare che il MarCo 64 di Paolo 62 fosse dotato di un mini bracket che, allontanando il motore dallo specchio di poppa dovrebbe agevolare il raggiungimento di elevati angoli di tilt.
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Re: Limiti del tilt nei motori fuoribordo
In effetti Blackfin per portare più possibile il motore in orizzontale sul Mar.co 64 dovevo togliere l'anulare dal proprio alloggiamento. Evidentemente lo spazio a disposizione è al limite. Come dicevo, sarebbe interessante avere gli ingombri dei vari motori, in questo caso la distanza tra il cavalletto di appoggio e la testa della calandra; purtroppo non riesco a trovarli e non vorrei comprare e poi trovarmi di fronte al fatto compiuto, con il meccanico che mi dice a assegno staccato "meglio di così non si può...". Sullo specchio di poppa ho già una piastra d'acciaio, non so se originale o collocata a posteriori, ma credo con funzione di rinforzo e non di sollevamento.
@Apache70: diciamo che sono indirizzato verso Suzuki DF175A, Mercury F150 o, usato, Mercury Optimax 175. Oltre allo spazio a disposizione per la testa, forse ha importanza anche l'altezza dello specchio (punto d'attacco del cavalletto) dalla linea di galleggiamento e, ovviamente, il peso del motore. Il topic nasce dal dubbio di Blackfin sull'opportunità di scegliere il gambo XL piuttosto che il consueto L. Il Mercury EFI 175 precedente era L.
Non so se il gambo xl possa modificare la misura in questione e quindi la possibilità di portare il motore fuori dall'acqua.
@Sax: non capisco, vuoi dire che non ha senso sollevare il motore a riposo?
@Apache70: diciamo che sono indirizzato verso Suzuki DF175A, Mercury F150 o, usato, Mercury Optimax 175. Oltre allo spazio a disposizione per la testa, forse ha importanza anche l'altezza dello specchio (punto d'attacco del cavalletto) dalla linea di galleggiamento e, ovviamente, il peso del motore. Il topic nasce dal dubbio di Blackfin sull'opportunità di scegliere il gambo XL piuttosto che il consueto L. Il Mercury EFI 175 precedente era L.
Non so se il gambo xl possa modificare la misura in questione e quindi la possibilità di portare il motore fuori dall'acqua.
@Sax: non capisco, vuoi dire che non ha senso sollevare il motore a riposo?
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Re: Limiti del tilt nei motori fuoribordo
Esatto.
Vai a vanificare il funzionamento degli anodi sacrificali che avviene opponendosi alle correnti galvaniche...
Questo me l'ha detto più di un meccanico...
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Re: Limiti del tilt nei motori fuoribordo
Mah, per quel pochissimo che so, le correnti galvaniche si creano in presenza di acqua.
I fuoribordo rimasti in acqua per più di qualche giorno di solito li riconosci per le condizioni pietose, per la linea di galleggiamento che si segna, per la vernice che va a nobildonne e sopratutto per la vegetazione e i denti di cane che sbucano dappertutto, elica compresa.
Solo per rimanere a portata di sguardo, nel mio Marina - uno dei più grandi d'Italia - il 100% dei fuoribordo staziona fuori dall'acqua.
Forse parliamo di due cose diverse...
I fuoribordo rimasti in acqua per più di qualche giorno di solito li riconosci per le condizioni pietose, per la linea di galleggiamento che si segna, per la vernice che va a nobildonne e sopratutto per la vegetazione e i denti di cane che sbucano dappertutto, elica compresa.
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Re: Limiti del tilt nei motori fuoribordo
Appunto...Murky ha scritto: ↑1 ottobre 2023, 23:22 Mah, per quel pochissimo che so, le correnti galvaniche si creano in presenza di acqua.
I fuoribordo rimasti in acqua per più di qualche giorno di solito li riconosci per le condizioni pietose, per la linea di galleggiamento che si segna, per la vernice che va a nobildonne e sopratutto per la vegetazione e i denti di cane che sbucano dappertutto, elica compresa.
Solo per rimanere a portata di sguardo, nel mio Marina - uno dei più grandi d'Italia - il 100% dei fuoribordo staziona fuori dall'acqua.
Forse parliamo di due cose diverse...
Come ben sai la "terra" dei nostri mezzi è normalmente collegata al cavallotto del fuoribordo e se lo stesso non è in acqua gli zinchi non lavora e quindi secondo te le correnti "parassite" dove finiscono???
Io è tutta la vita che non lascio mai il piede fuori dall'acqua e il mio motore è al pari di come lo acquistai nel 2014...
PS:
Normalmente nei marina sarebbe vietato lasciare il fb con il piede fuori dall'acqua (ti allego un link a caso art 16)
https://www.comuneportoazzurro.li.it/wp ... a-2013.pdf
Non voglio convincere nessuno e le mie asserzioni sono frutto di consigli di professionisti nautici che ad oggi mi hanno portato solo benficio.
Rimango però dell'opinione che ognuno è libero di comportarsi come meglio crede e se tu preferisci tenerlo fuori dall'acqua è opportuno che trovi una soluzione per poterlo mettere in posizione di "tilt", anche nel mio 53 sono al limite e tocco l'anulare se lo porto al massimo...
- Paolo62
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Re: Limiti del tilt nei motori fuoribordo
Si, il mio bracket mi permetteva l'arrivo a fine corsa del tilt. Non ho foto da sollevato, ma solo in posizione abbassata. Era da 10 cm.
Siamo qui per portare la nostra esperienza, le nostre idee, non per avere ragione!

