Intanto ringrazio Sergetto, e questo suo intervento nell'altro topic (viewtopic.php?t=272&start=20) che copio qui per comodità:
Sergetto, grazie, hai appena sfatato una cosa che davo per realtà, ovvero il fatto che i residenti all'estero iscritti all'A.I.R.E. non potessero assolutamente immatricolare veicoli in Italia. Proprio per questo motivo, avevo intestato il mio vecchio rimorchio a un familiare che ovviamente risiede in Italia e in questo modo pensavo di aver risolto un problema. Dopo aver letto il tuo intervento riportato sopra, molto sorpreso dalla tua affermazione, sono andato a cercare online e ho trovato conferma di quanto dici:sergetto ha scritto: ↑27 aprile 2024, 18:01Non tutto.
AIRE è l'acronimo di
Anagrafe Italiani Residenti all'Estero, e non Associazione, non c'è nessuna associazione.
Associazioni ne esistono ma non hanno nulla a che vedere con l'AIRE.
La precisazione è sostanziale.
In ogni comune esiste l'ufficio Anagrafe, l'ufficio anagrafe si divide (o dovrebbe dividersi) in due sezioni, quella dei residenti nel comune specifico e quelle di chi, per esempio, risiedeva nel comune specifico ma si è spostato all'estero e quindi al momento all'estero risiede. Quando al comune, o per comunicazione diretta o per comunicazione attraverso il consolato, arriva la notifica che tal dei tali risiede all'estero, il suo nominativo viene spostato daun registro all'altro, ossia da quello dei residenti nel comune a quello dei residenti all'estero.
Chi è residente all'estero, così come può acquistare e intestarsi un immobile, può anche intestarsi un veicolo, sia questa una automobile, uno scooter o un rimorchio. È sufficiente fornire un domicilio di riferimento nel comune e sul libretto sarà riportato che l'intestario risiede all'estero.
"Immatricolazione in Italia di veicoli a nome di cittadini AIRE
I cittadini italiani residenti all’estero ed iscritti nei registri AIRE possono
immatricolare in Italia veicoli intestati a proprio nome, a condizione che
eleggano domicilio presso una persona fisica residente in Italia o presso una
Agenzia di pratiche auto (art. 134, comma 1-bis, C.d.s.). Gli adempimenti sono
diversi a seconda che si tratti di:
a) veicolo nuovo od usato acquistato in Italia: l’immatricolazione od il
passaggio di proprietà avviene secondo le regole comuni previste per
tutti i residenti in Italia;
b) veicolo nuovo od usato proveniente da un altro Paese della U.E.: oltre ai
documenti tecnici del veicolo, occorre dimostrare l’assolvimento degli
obblighi IVA relativi all’acquisto intracomunitario (normalmente a mezzo
di fattura) ovvero, nei casi previsti, dichiarare che l’acquisto è esente da
IVA; non occorre dimostrare l’assolvimento degli obblighi IVA se il veicolo
è già immatricolato (all’estero) a nome dello stesso cittadino AIRE, ma in
tal caso dovrà produrre la carta di circolazione (estera) in originale;
17
c) veicolo nuovo od usato proveniente da uno Stato extra U.E.: oltre ai
documenti tecnici del veicolo, occorre dimostrare l’adempimento degli
obblighi doganali, se previsti.
L’immatricolazione dei veicoli di cui ai punti a) e b) può essere effettuata
presso un qualunque “Sportello telematico dell’automobilista”; per i veicoli di
cui al punto c) è consigliabile rivolgersi agli Uffici Motorizzazione Civile poiché,
ai fini della immatricolazione, può essere necessaria una preventiva visita e
prova del veicolo per verificarne la rispondenza tecnica alle vigenti normative
comunitarie.
L’immatricolazione o il trasferimento della proprietà degli autoveicoli, dei
motoveicoli e dei rimorchi comporta anche l’obbligo della loro iscrizione nel
Pubblico registro automobilistico, che rilascia il certificato di proprietà.
Quando l’immatricolazione o il passaggio di proprietà viene svolto presso uno
“Sportello telematico dell’automobilista”, quest’ultimo provvede anche
all’iscrizione o alla trascrizione nel Pubblico Registro Automobilistico; pertanto,
al cittadino vengono rilasciati contestualmente sia la carta di circolazione (o il
tagliando di aggiornamento attestante il passaggio di proprietà) sia il certificato
di proprietà."
(https://dait.interno.gov.it/documenti/g ... 2012_0.pdf - 27.04.2024)
Oltre a ciò, mi dovrò correggere in futuro, dato che ho sempre sbagliato e ho erroneamente detto "Associazione italiana residenti estero", sempre come ha fatto notare Sergetto è l'acronimo di "Anagrafe italiana......".
In questo caso, al figlio di Paolo62 non servirà fare nessun passaggio di proprietà per lo scooter se metterà il domicilio da Paolo62.
Il mio problema invece sussiste ancora (penso), dato che essendo dipendente statale, visto che lavoro in una scuola superiore italiana in provincia di Bolzano, e sono trasfrontaliero, visto che vivo e sono ufficialmente residente in Austria da oltre 25 anni, ma lavoro in italia, devo per forza di cose avere il domicilio/residenza all'indirizzo della scuola in cui lavoro, che non è una persona fisica, ma giuridica. Quindi penso che nel mio caso non si possa comunque fare.
Rimane il fatto che la precisazione di Sergetto è stata per me molto interessante, e andrò a chiedere se in qualche modo è possibile intestare anche nel mio caso un rimorchio in Italia. Vedremo come va.
Ciao
Daniele