Lo sai che questo è un discorso infinito vero ?!?!?
Secondo me ci sono moltissime cose che contribuiscono a rendere un "ambiente" meno attraente rispetto al passato.
Molti di noi si sono "innamorati" della nautica in giovanissima età e poi sono riusciti a realizzare questo sogno qualche anno dopo, chi più chi meno.
Da allora sono passati molti anni e le cose sono evolute (o involute se si preferisce), ma allora io ero innamorato di quel modo di andar per mare, quello attuale mi piace meno....
Giusto per fare un esempio, chi si è innamorato della musica dei Led Zeppelin come farà a trovar soddisfazione nell'ascolto dei Mannesquin ? Eppure è musica ad altissimo livello (i premi ce lo dicono), ma a me i Mannesquin non piacciono, e non sono neanche i peggiori esponenti della musica contemporanea.
Poi la nautica è una passione, e come tutte le passioni, nel tempo si può affievolire, diventare meno attraente e, dal momento che la sua fruizione è costosa sia in termini economici, fisici che di tempo, magari ora il gioco non vale la candela... o per alcuni si e per altri meno. Anche perchè, nel contempo, crescono altre passioni, nuove, meno percorse, più attraenti. Ed ecco che ci si allontana dalla nautica per intraprendere... che ne so, il Golf. Non è solo una questione di età, ma anche di tempo trascorso a dedicarsi ad una cosa.
In tutto questo si sommano le difficoltà che, con l'affievolirsi della passione, sembrano aumentare con il passar del tempo: gli scivoli, gli ormeggi, i rimessaggi, i vincoli..... In molti casi è vero che queste difficoltà aumentano, in altri siamo noi che li percepiamo come più opprimenti e cominciamo a pensare che non val più la pena di sottoporsi a questi per fruire di una cosa che non ci attira più così tanto. Insomma sopraggiunge il "E' più la fatica che il gusto".
In aggiunta vorrei dire che in Italia la nautica è sempre stata vista come un "lusso". Se hai la barca sei "Ricco" e siccome da noi il Ricco è malvisto a prescindere, allora questo è un altro punto limitante per la diffusione della nautica. Dovrebbe esistere una nautica "economica" per fruire della quale non serva l'equivalente di un auto di media cilindrata o di mezzo appartamento. Ormai un 6.50 allestito e con un adeguato carrello aggiunto ad un auto in grado di trainarlo agevolmente non è tanto lontano degli 80.000 euro.....
Chi è andato a visitare paesi del Nord-Europa ma anche della Francia, in parte anche in Croazia, ha potuto ben valutare come le strutture atte all'utilizzo della nautica siano basilari e spesso gratuite o comunque pochissimo onerose. Questo fa la differenza. In Francia puoi permetterti una barca perchè con poche centinaia di euro la rimessi e con 0 Euro la ali e la vari su scivoli assolutamente fruibili e non affidati in gestione a privati che ci lucrano in maniera esagerata. Salvo poi abbandonarli a favore di strutture più costose ma più remunerative, magari costruite nel tempo attorno agli scivoli. Quante darsene ho visto con lo scivolo abbandonato e sporco per costringere il diportista ad usare la gru per le operazioni di varo ed alaggio....
Del resto da noi è così, basti pensare che sul tema dei "balneari" sono caduti forse gli ultimi 4 governi ed è di oggi la notizia che la "verifica" chiesta dalla comunità europea sulla percentuale di coste date in gestione dal demanio ai privati, è emerso che "solo" il 18% della costa è dato in gestione ai privati, il resto sono libere o altrimenti impiegate. Non esiste la volontà, e forse non è mai esistita, di favorire le attività esercitate dai cittadini in maniera libera ed autonoma, bisogna sempre passare attraverso qualcuno o qualcosa che "agevoli" l'attività. Lo stesso vale, ad esempio, per l'espletamento delle pratiche, dal duplicato patenti ai passaggi di proprietà di auto/moto ecc.
Mi fermo qui perchè il rischio è di scivolare nella polemica politica, ma in realtà qui non c'è parte politica che si possa "cavar fuori" . Si comportano e si sono comportati più o meno tutti così.
Poi subentra il singolo. Tutti evidenziamo l'imbarbarimento delle modalità di fruizione della nautica. Ma sostanzialmente è quanto sta accadendo in molte attività di relazione. Perchè forse nella circolazione stradale non c'è un peggioramento dei rapporti ? Chi viaggia abbastanza in auto sa che i limiti di velocità non vengono rispettati se non da una minoranza assoluta di utenti, i divieti di sorpasso, le precedenze, i divieti di sosta.... ormai vige la legge del Far West. Questo a mio parere è dovuto ad un solo motivo: manca la certezza della pena! La sorveglianza è ormai ridotta ai minimi termini e così tutti rallentano in prossimità degli autovelox, si fa ricorso (che poi viene accettato) se l'autovelox non era segnalato (ma scusa, il limite di velocità era segnalato ? Se sì non dovevi superarlo a prescindere che ci fosse o meno il Velox a controllare !). Tutti attenti a non passare con il rosso visto che ci sono i "T-red" e poi scateniamoci a 200 Km/h non appena c'è un pezzo di strada forse libera.
Sono convinto che se ci fosse più sorveglianza saremmo tutti più ligi ed attenti. Anche nella nautica la sorveglianza è normalmente limitata. Io ho navigato per quasi 40 anni e sono stato fermato 2 volte: entrambe le volte per verifiche documentali, una delle quali ha portato ad una sanzione dovuta alla mancanza dell'originale di un documento che avevo in copia. Mai fermato una volta per infrazioni. Sono stato attento, ma qualche infrazione l'ho fatta anch'io.
Sul tema patenti non riesco ad avere un'opinione assoluta. Sono consapevole che per quanto riguarda i comportamenti non serve a nulla. In particolare se sviluppata in alcuni weekend. Per questi c'è l'educazione che la fa da padrone, se uno è educato e minimamente istruito si comporta correttamente senza mettere in pericolo se stesso e gli altri. Quanti patentati abbiamo visto far nefandezze ! Per quanto riguarda la consapevolezza invece sicuramente è utile. Ma dovrebbero cambiare molte cose. Ora una limitata a motore richiede un esame di conduzione dopo aver fatto 1 ora e 1/2 di pratica (se non sono cambiate le cose). Per conseguire la mia io feci 10 uscite di mezza giornata a vela. Ovvio che sapessi condurre la barca abbastanza bene il giorno dell'esame. Ma anche in quel caso fu la scuola (che ci fece un corso teorico durato 9 mesi) che ci "invitò" a fare più uscite possibili, ed al conseguimento della patente ci incoraggiò a fare una crociera di almeno una settimana per "fissare" quello che avevamo imparato, non è mai stato un obbligo.
Quindi su patente sì, patente no, sono sicuramente per la prima, con la consapevolezza che non è sufficiente.